[Dr. Mario Rizzi - Gli Angeli, conoscerli, amarli e seguirli]
DUE PAROLE SUI REGNI INFERIORI (17)
Per quanto la scienza moderna abbia magnificamente sviluppato il concetto dell'evoluzione, non è ancora giunta a percepire quella vastità e grandiosità, che la chiaroveggenza rivela. Con questa particolare visione dei mondi invisibili, si può scorgere la vita non solo nell'angusta sfera di esistenza, che comprende i regni vegetale, animale ed umano, ma anche nella materia apparentemente inerte dei minerali e nelle molteplici creature altrimenti invisibili. Tra queste ve ne sono di superiori all'uomo (Angeli, Arcangeli, ecc.) ed anche di inferiori (gnomi, silfidi, ecc.).
La Materia, la Vita e la Coscienza sono tre aspetti di una indivisibile Unità. E' impossibile concepire una materia che non sia vivente, né una vita che non sia cosciente. Comprendendo che tutto ha vita e coscienza, possiamo capire come ogni cosa rappresenti un aspetto di Dio, seppur "chiuso, imprigionato e limitato". Accettare questo fatto, anche solo intellettualmente, significa acquisire una nuova e più ampia percezione di tutto quanto esiste nel cielo ed in terra.
In ogni essere vivente, dal più basso al più alto, da un microbo ad un Arcangelo, la Vita e la Coscienza di Dio sono al lavoro, aiutate dai Suoi agenti che seguono il progetto delineato nel Grande Piano Divino. Nessuna cosa nasce per caso, nulla muore per caso, la vita e la morte sono l'ordito e la trama del Suo telaio. Ogni organismo contiene un capitolo della Divina Sapienza per colui che ne voglia studiare i processi.
Il concetto che le energie vitali della natura non operino ciecamente o a caso, ma siano guidate da Entità invisibili, non solo giunge per la maggior parte nuovo, ma appare sorprendente a molti. Pure l'idea è vecchia come il mondo.
L'umanità ha sempre creduto che vi fossero delle Entità superiori e invisibile a governare i pianeti, e che i Santi patroni fossero in grado di aiutare il destino delle nazioni. Tale credenza è sempre viva nell'Induismo e nel Buddismo ed è parte integrale delle dottrine dello Zoroastrianesimo e dell'Islamismo. Esiste nel Cristianesimo, ma solo pochi la professano oggi sinceramente.
Così come gli Angeli sono al di sopra di noi, vi sono anche altri esseri al di sotto di noi: gli animali, le piante, i minerali ed altre microscopiche vite. Quando studiamo il Piano di evoluzione, si apre alla nostra mente il concetto di una vasta Ruota di Vita, che comprende innumerevoli esistenze tutte strettamente collegate e necessarie le une alle altre. L'uomo, Intelligenza vivente ed essere cosciente di sè, ha il suo posto speciale in questa Ruota che gira continuamente mossa dalla Volontà divina.
Nell'Oriente è assai diffusa la credenza che, nella natura, vi siano dei "lavoratori invisibili", chiamati Deva (esseri splendenti) che rappresentano i veri e propri esecutori della volontà divina. Troveremo sotto la loro giurisdizione ed il loro controllo, ogni cosa che esista nell'immensità della creazione. A tutti gli effetti ogni più piccola particella di materia ha un suo Deva, o intelligenza divina che ne condivide il destino.
Il termine orientale "Deva" con cui tali creature vengono definite, esprime con grande efficacia la loro essenza. Deva, deriva dal sanscrito risplendente, o più precisamente essere di luce. La sua radice etimologica è dyaus, che nella nostra lingua significa piccola divinità. ma è stata tradotta con Angelo.
Nella concezione orientale, il Deva è una sorta di divinità minore, legata molto spesso alle forze della natura. Vi sono i grandi Deva degli elementi, quelli che custodiscono i vari luoghi, gli alberi, le montagne, le isole, ecc. In questa pagine useremo il termine Deva per questi esseri della natura ed il termine Angelo per i custodi degli esseri umani, anche se in effetti, sono assai simili tra loro.
Nelle schiere dei Deva minori, rientrano tutti gli esseri arcani a cui sono stati attribuiti i nomi seguenti: gnomi, silfi, ondine, fate, elfi, driadi, folletti, trolls. Sono anch'esse creature legate alla natura ed ai suoi elementi: terra, fuoco, aria, acqua e controllano l'evoluzione dei regni minerali vegetali ed animali, ed anche quella degli oceani, le nubi ed i venti.
Sono entrati nelle nostre leggende e fiabe perchè, essendo legati alla natura ed alle sue manifestazioni, vengono spesso a contatto con gli uomini, e fra gli uomini in tutti i tempi ci sono stati dei veggenti che li hanno percepiti. Non hanno una loro forma definita, ma assumono molto spesso la forma con cui vengono pensati dagli esseri umani, o quella della "cosa" che hanno in custodia, adattandosi alla sua aura e divenendone parte integrante. La fede nella loro esistenza cominciò a scomparire in Europa solo dopo l'avvento della scienza moderna.
Ogni cosa, minerale, vegetale o animale ha un Deva che funge da direttore di quella specie (Deva dei cani, Deva dei gatti, Deva delle margherite, ecc.), per esempio, esiste un Deva del papavero che sovrintende a tutti i papaveri presenti sulla Terra. Però, per ogni singolo papavero vi sarà un piccolo Deva che si prende cura del suo singolo fiore, che ne ha seguito la crescita molecola per molecola, fintanto che fiammeggia nel vento con la piena fioritura.
Questa miriade di piccoli Deva, funziona con sincronismo perfetto ed è legato al proprio Deva-direttore, da cui riceve le direttive per costruire il papavero nel modo migliore. Che ci crediamo o no, queste entità, esistono ed hanno un corpo fisico. Il corpo fisico del Deva della rosa, è la rosa. Si nutre di aria, di sole e di energia attraverso il corpo della rosa. Può ricevere una carezza come il taglio della forbice che ne recide lo stelo.
Ogni Deva ha un suo compito preciso da cui non può transigere. C'è la creatura che si occuperà della corteccia, quella che darà vita alle radici, quella che diventerà foglia e quello che poi sarà polline e così via.
Queste piccole creature, che vibrano attorno a ciascun fiore, emettono un tipo di vibrazione talmente sottile rispetto alle nostre, che non abbiamo organi adatti a percepirle. E' una specie di musica. Il fiore mentre, si apre ha una sua musicalità che non possiamo udire, perché il nostro orecchio non è accordato per quel tipo di sonorità.
Come abbiamo visto, vi sono Deva minori e Deva maggiori; mentre i maggiori sovraintendono al progetto (archetipo) di tutta una specie (Deva dei cani, Deva delle rose, ecc.), i minori sono gli esecutori materiali che costruiscono e mantengono il corpo di quella creatura.
Per comprendere il lavoro dei piccoli Deva, potrà tornar utile la seguente descrizione fatta da T. H. Huxley, uno scettico convinto.
"Lo studioso della natura, tanto più è meravigliato e tanto meno sorpreso quanto meglio ne conosce le operazioni, ma di tutti i miracoli perenni che essa offre alla sua osservazione, forse il più degno di ammirazione è lo sviluppo di una pianta o di un animale dal loro embrione. Esaminate le uova recentemente depositate di un animale comune, quale la salamandra o il ramarro. L'uovo è un piccolo sferoide in cui il miglior microscopio non vede altro che un sacco senza struttura, contenente un liquido albuminoso in cui nuotano dei granelli.
"Ma strane possibilità dormono in quel globo semi-fluido; se una moderata quantità di calore giunge a questa culla acquosa, la materia plastica subisce mutamenti così rapidi, eppure così costanti e con cosi manifesta apparenza d'intento nella loro successione, che si possono soltanto paragonare a quelli che un abile modellatore produce in un informe blocco di argilla. Come da un'invisibile cazzuola la massa è divisa e suddivisa in proporzioni sempre più piccole, fintanto a che è ridotta ad un'agglomerazione di granelli, non troppo grande per costruire anche i più tenui tessuti dell'organismo nascente.
"E quindi, si direbbe che una mano delicata tracci la linea che dovrà essere occupata dalla colonna vertebrale, e modelli il contorno del corpo, il capo da un lato e la coda dall'altro, e plasmi i fianchi e le membra nelle dovute proporzioni salamandrine, in modo cosi artistico, che dopo aver seguito il processo, di ora in ora, si è portati a credere che un microscopio potentissimo, potrebbe mostrare l'invisibile artigiano che, col suo progetto dinnanzi, cerca di perfezionare l'opera sua mediante abili manipolazioni".
Questo è precisamente ciò che accade. Miriadi di Costruttori, grandi e piccoli, sono sempre all'opera costruendo cellule, guidando la formazione degli organi, modellando e colorando i fiori, scegliendo tra i "geni" Mendeliani quelli che sono più adatti a produrre la forma voluta. La Natura è veramente una fabbrica, ma così vasta e stupenda che l'immaginazione umana non può che rimanere stupita alla vista delle sue innumerevoli creazioni.
Da quanto esposto apparirà chiaro come, in ogni istante ed in qualunque luogo, noi viviamo immersi in una marea fluida, luminescente di presenze e di intelligenze, perché attorno a noi c'è un grande affollamento, un brulicare di vita, di energie, di forme e, noi poveri uomini, siamo sordi, ciechi, ottusi perché non siamo in grado di percepire queste presenze multicolori in cui siamo immersi. Forse è meglio così perché tale visione potrebbe confonderci e disorientarci.
Ma c'è dell'altro. Le nostre grossolane orecchie non percepiscono l'armonia, la musicalità che emana dai regni inferiori, perché questa è qualcosa di immensamente sottile, delicato. Noi percepiamo questo canto in altro modo, sotto forma di profumo perché le papille fisiche più predisposte a ricevere questo tipo di messaggio eterico, sono quelle del naso. Il nostro corpo, bersagliato da vibrazioni eteriche, ma pur sempre fisiche, risponde con i mezzi che ha disposizione: trasformando il segnale in sensazioni olfattive.
Verso fine marzo, quando si è vicini all'equinozio di primavera c'è il massimo di concentrazione di energia, pronta ad esplodere in fiori e foglie. Se osserverete gli alberi ancora nudi, con il sole alle spalle e ad una certa distanza, li vedrete circondati da una nebbiolina colorata leggerissima. E' un colore che cambia a seconda dell'albero: rosa per i peschi, giallo per i salici, azzurro per i ciliegi, grigio chiaro per i fichi; un colore dovuto all'attività frenetica dei piccoli Deva elementali che collaborano ciascuna secondo il proprio compito e le proprie capacità.
E' necessario un grande amore ed un grande rispetto per tutte le manifestazioni della natura. Quando si è entrati in sintonia con il regno vegetale, non saremo più capaci di saccheggiare i narcisi di un prato o le rose da un cespuglio. E guarderemo con una certa avversione coloro che lo fanno. Questa, non sarà una forma di moralismo o di ecologia dell'ultima ora, sarà il rispetto, l'amore ad impedirci di staccare il fiore dal ramo.
Se desiderate raccogliere qualche fiore da un prato o cespugli, chiedete loro di concedervi di continuare a godere della loro bellezza e del profumo anche in città. Appagate in tal modo la piccola vanità del Deva del fiore, assicurandogli che avrà la posizione più in vista nella vostra casa, che continuerete ad amarlo e ringraziarlo per la sua bellezza e la sua presenza. Ditegli, inoltre, che avrete cura di lui, vivrà con voi quanto sarebbe vissuto sul suo stelo nel prato.
Provate, stando distesi nell'erba molto tranquillamente con gli occhi socchiusi, ad entrare in sintonia con il prato che vi circonda. Ad un certo punto vi accorgerete che l'aria attorno a voi vibra. Con calma ed attenzione vi renderete conto che non è soltanto il ronzio degli insetti, il vento, o i vari rumori prodotti dalle cose, ma è l'etere attorno a voi che vibra, pulsa. Con gli occhi socchiusi potete cogliere le scintille velocissime che guizzano nell'aria. Non è immaginazione, non sono strani effetti, sovraimpressione della luce o del nervo ottico ma è qualcosa di più. Se lo proverete potrete meglio capire tutte queste piacevolissime impressioni.