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La Meditazione

Che cos'è la meditazione? La meditazione è un momento di incontro con Dio. Paramahansa Yogananda ha detto: "Egli verrà a voi, quando voi sarete pronti a riceverlo. Ma nel frattempo dovreste essere felici di mettervi in comunicazione con Lui".

"È solo con la dedizione costante e continua, con la perseveranza e la volontà che Gli dimostrate che veramente volete incontrarLo. E quando Lui vedrà che è vero che più di ogni altra cosa volete Lui, allora arriverà."

IL SILENZIO

Il silenzio per noi che siamo abituati a vivere in mezzo ai rumori è un'esperienza difficile. Nel silenzio c'è una gioia incredibile.

Il Maestro Yogananda sedeva con alcuni discepoli e discutevano su qual'è la causa della sofferenza umana, alcuni dicevano "L'egoismo", altri dicevano "L'illusione" o "l'incapacità di distinguere tra il bene e il male", ma il Maestro disse: "La causa dell'infelicità umana è l'incapacità di stare seduti in silenzio da soli".

A stare nel silenzio l'ego soffre, l'ego è attaccato al rumore, alle paure, l'ego è la limitazione, è la voce che dice: "Non posso"; "Non ce la faccio", "Ho paura". Ogni volta che dobbiamo affrontare qualcosa di nuovo proviamo paura o senso di difficoltà.

Io (Maria Luisa) ho provato paura la prima volta che (da brava yoghina) ho deciso che dovevo fare la doccia fredda. Mi dicevo che non potevo, che faceva freddo, che era inverno, che mi sarei presa un malanno. Ma poi quando, con la volontà, ho superato quella paura e ho fatto la doccia fredda, ho provato un grande senso di benessere, interno ed esterno.

Così è per la meditazione, si ha paura di abbandonarsi, ma quando lo si fa l'abbandono fa scoprire un piacere molto più grande dei cosiddetti "piaceri della vita". Abituarsi ad "ascoltare il silenzio" ci porta a sentire la natura, come quando siamo in un bosco, in una foresta e ci concentriamo sul canto degli uccelli, e pian piano arriviamo ad udire la Voce di Dio. Attraverso il cuore e i "pensieri puri" possiamo sentire tutta la saggezza e l'amore che c'è nel mondo.

La tecnica di meditazione è la scienza per arrivare a "conoscere se stessi". Noi siamo sempre in comunicazione con i nostri pensieri di limitazione (ho paura, non ce la faccio, ecc), ma possiamo anche entrare in comunione con i nostri pensieri di unione. "Io e mio Padre siamo una cosa sola", così disse Gesù, ma non intendeva solo "lui" e Suo Padre, ma tutti noi, tutta l'umanità.

Lo Yoga è l'unione con lo spirito. Lo Yoga armonizza non solo il corpo, ma anche l'individuo con lo spirito infinito. La meditazione avviene quando la mente è calma e il cuore aperto. Se sintonizziamo la radio della mente sulla stazione della tranquillità possiamo entrare in contatto con lo spirito possiamo attingere alle "esperienze pure" che sono oltre ogni movimento.

Cosa sono le "esperienze pure"? Sono ciò che si prova durante la meditazione. Yogananda attingendo alle scritture sacre ne ha individuate 8:

1. PACE: Yogananda dice che la pace è la "cessazione dei conflitti". Trovare un momento senza conflitto è uno stato piacevole però non è dinamico.

2. SERENITÀ, TRANQUILLITÀ: è il lato dinamico della pace. Si può sperimentare questo stato anche in mezzo ai conflitti. Possiamo trovare questa capacità quando troviamo quel "posto segreto" dentro di noi. Quando lo sviluppiamo bene possiamo trovare serenità anche in mezzo al conflitto o in mezzo alle crisi.

3. AMORE INCONDIZIONATO: attraverso la meditazione sperimentiamo con l'intuizione la verità dell'Amore. Noi normalmente proviamo e conosciamo l'amore "a condizione" (ti amo se… ti amo quando…), però Dio ci ama comunque e sempre, anche se non ne siamo degni. Questo è l'amore "senza condizioni".

4. SAGGEZZA: viene quando siamo in sintonia con il silenzio universale. Nell'etere esiste tutta la saggezza, e tutta la conoscenza del passato e del futuro. In meditazione profonda possiamo acquisire la saggezza. Mettendoci in comunicazione con la nostra parte divina possiamo chiedere: "Qual è il mio prossimo passo nella vita? Che cosa è meglio fare per me e per il mio piano di vita in questa situazione?" E possiamo attendere la risposta. La risposta può giungerci durante la meditazione stessa o nei giorni seguenti, tramite una persona, un libro, un messaggio, ma di sicuro ci viene data.

5. LUCE: Dio non ha forma, Dio è coscienza, possiamo sperimentare questa coscienza come luce.

6. SUONO: Possiamo sentire Dio come Suono cosmico di "OM".

7. POTENZA: il Divino è forte. Se noi ci basiamo sui nostri corpi ci sentiremo deboli e "vittime" di situazioni e persone, ma se ci appoggiamo a Dio possiamo sentire una grande forza in noi e trasformare tutta la nostra vita.

8. GIOIA: l'esperienza della gioia la proviamo quando sentiamo la nostra anima che si innalza leggera e si espande (come un palloncino che vola verso l'alto).

Queste sono le "esperienze pure" che non possiamo avere se la nostra mente è agitata.

Le posizioni per la meditazione

POSIZIONE 1. Potete stare seduti su una sedia tenendo la schiena ben dritta e i piedi a terra. La schiena va tenuta dritta(senza tensione) per permettere all'energia dei chakra (centri di energia) di fluire liberamente fino al midollo allungato, alla base del cranio.

Lo scopo della meditazione è quello di raccogliere l'energia vitale nel corpo e concentrarla nella spina dorsale e da lì permettere che l'energia vitale salga attraverso tutti i chakra fino al sesto chakra (chakra frontale o del terzo occhio), l'occhio spirituale o Coscienza Cristica, che è situato proprio all'opposto del midollo allungato nel punto tra le due sopracciglia. Ed è attraverso questo centro che possiamo fare l'esperienza della Supercoscienza.

Il petto va tenuto alto, le mani vanno poggiate all'altezza dell'inguine con le palme rivolte all'insù oppure appoggiate sulle cosce.

POSIZIONE 2. Posizione di loto: le gambe vanno incrociate, ma non è una posizione facile per gli occidentali in quanto le ginocchia andrebbero ben appoggiate per terra).

POSIZIONE 3. Posizione del sarto, in ginocchio con il fondo schiena poggiato sui talloni.

GLI OSTACOLI PER UNA BUONA MEDITAZIONE

1. Tensione del corpo: il corpo prima di cominciare la meditazione deve essere rilassato. Quando il corpo è in movimento o in agitazione non si può avere meditazione.

2. Pensieri: se la mente è agitata anche il respiro è irrequieto, quindi se riusciamo a calmare il respiro calmiamo anche la mente. .

3. Respiro: chi respira tanto è una persona irrequieta (le scimmie respirano 100 volte al minuto; le testuggini respirano 3 volte al minuto). Per la longevità e la giovinezza è importante imparare a respirare meno. La tecnica che ci ha insegnato Yogananda è molto efficace, il Maestro ha scoperto che solo osservandolo il respiro si calma

FACCIAMO UNA PROVA:

1. Siediti comodo su una sedia poggiando i piedi per terra, tenendo la schiena eretta (non poggiarla allo schienale della sedia), metti le mani sulle cosce o con le palme rivolte all'infuori all'altezza dell'inguine. (Se preferisci puoi assumere la posizione del loto).

2. Fai una doppia inspirazione dal naso e mentre inspiri tendi tutti i muscoli del corpo a partire dai piedi fino alla testa (stringi i pugni), rimani in tensione qualche secondo e poi rilassa il corpo espirando 2 volte dalla bocca (emettendo il suono: ha, haa). Fallo 3 volte! Questo serve a togliere tutte le tensioni dal corpo.

2. Ora rimani in silenzio, rilassato e osserva il respiro tenendo gli occhi chiusi e la bocca chiusa. Osserva il passaggio dell'aria attraverso le narici, senza regolarne il flusso. Osserva il movimento del respiro. Il ritmo del respiro cambia, lascialo andare non cercare di stabilire tu il ritmo. Il respiro entra ed esce come vuole. Osserva il movimento dell'addome quando il respiro entra ed esce e l'alzarsi e abbassarsi del diaframma; poi osserva il respiro che alza e abbassa il petto. Che entra e si espande nei polmoni. Poi senti l'aria fresca che entra dalle narici ed esce riscaldata.

3. Termina l'osservazione del respiro con un'inspirazione lunga ed espira tre volte dalla bocca (emettendo il suono: ha, ha, ha).

Riapri lentamente gli occhi.

Questo è il primo passo nella pratica di meditazione sul sentiero del Kriya Yoga.

La concentrazione

Per arrivare alla meditazine profonda occorre raggiungere una buona concentrazione. Il segreto di una buona concentrazione è quello di focalizzare la mente su una cosa sola. Quando vedi che la mente si distrae, puoi sempre focalizzarti sul respiro.

Pratica del mantra HONG-SO

L'ego è la voce delle nostre limitazioni ("Non posso, non ce la faccio, è difficile, è impossibile..."). L'ego vibra ad una certa frequenza, qualla dell' io, io, io… e i pensieri nella mente continuano perché tutto ciò che sentiamo lo dobbiamo mettere in relazione con l'io. Per superare l'io  Yogananda ha detto che c'è una vibrazione che permette di andare oltre l'egoismo e quando la usiamo neutralizziamo le onde dell'ego perché ne cancelliamo la vibrazione.

Questa vibrazione è il mantra HONG-SO. (L'H  si pronuncia aspirandola, "SO" è sibilato e lungo "Soooo"). HONG è il martello che fa a pezzi l'ego e SO è l'oceano nel quale portiamo i pezzi dell'ego affinché si fonda nel mare dello Spirito. L'ego quindi si dissolve nello Spirito: "Io sono Lui".

Si pronuncia HONG insieme all'inspirazione e SO quando di espira. Se l'inspirazione è lunga pronunceremo "Hoooong", se è breve "Hong". È come una musica che cantiamo insieme al nostro respiro.

Nel momento in cui non c'è respiro non c'è neanche suono, rimaniamo tranquilli e aspettiamo che il respiro ritorni per emettere nuovamente il suono HONG.

Il mantra HONG-SO non è una parola e nemmeno un suono, non si muovono le labbra, né la lingua e non si emette alcun suono all'esterno.

PRATICA DELL'HONG-SO:

1. Seduto con la schiena diritta, le mani all'altezza dell'inguine, i palmi rivolti in su.

2. Fai una doppia inspirazione con il naso (una breve e una lunga), tendi tutto il corpo, dal basso verso l'alto, poi espira dalla bocca due volte (emettendo il suono ha, haaa), rilassando tutto il corpo dall'alto verso il basso. Fallo da 3 a 6 volte.

3. Lascia fluire il respiro in maniera naturale, senza controllarlo. Osserva il respiro, osserva il movimento naturale dello stomaco, del ventre, dei polmoni mentre respiri. Senti l'aria che entra ed esce dalle narici. L'aria entra e sale fino al terzo occhio, poi esce.

4: Ora inspirando emetti la vibrazione HONG al tuo interno ed espirando emetti la vibrazione SO. Ad ogni dell'inspirazione vibri HONG ed espirando SO.

5. Porta la mente al terzo occhio (al centro tra le due sopracciglia). Immagina il respiro che entra e sale fino al terzo occhio con la vibrazione "Hong" e con la vibrazione "Sooo" il respiro si immerge nell'oceano dello Spirito infinito.

Non trattenere il respiro e non lo controllare, l'ego deve imparare a "lasciare fluire", a non controllare.

6: Termina con una inspirazione in due tempi ed espira dalla bocca 3 volte (emettendo il suono: ha, ha. Haaa).

La Devozione

La tecnica della meditazione è una struttura, come l'interno di un appartamento, ma tocca a noi abbellirla con fiori, piante e ornamenti. La meditazione senza devozione diventa un compito pesante, ma se la facciamo con gioia, devozione e amore diventa una benedizione. Con la meditazione e la devozione è impossibile non arrivare al Divino, è come un'operazione matematica, deve dare il risultato voluto.

Parliamo d'Amore

L'amore che vogliamo condividere con voi è quello che ci ha insegnato il nostro Maestro Paramahansa Yogananda, un amore illimitato, immenso e incondizionato per il Padre Celeste o per la Divina Madre (l'aspetto femminile di Dio).

Vi riportiamo qui alcune tra le più belle poesie e preghiere d'amore di questo grande Maestro che ci ha insegnato ad unirci e ad amarci l'un l'altro al di là del credo religioso, della razza o del luogo di provenienza.

Le poesie e le preghiere sono tratte dal libro: "Sussurri dall'Eternità" di Paramahansa Yogananda, ed. Astrolabio

La candela della meditazine

Entro nel tempio interiore della ricerca spirituale.
Per trovarti, ho lasciato ogni altra occupazione.
Avvolto nelle tenebre, ma senza paura, brancolando ti cerco e ti invoco.
Mi lascerai solo? Rivelati Padre!
La porta dei ricordi si spalanca.
Fra quel variegato miscuglio ti cerco, ma Tu non appari.
Fermati, o turbinio di pensieri e di esperienze passate!
Non entrare nel mio santuario:
Chiudo ermeticamente la porta,
premuta dalla ressa dei pensieri e fisso la mente su di Te soltanto.
Scorgendo il bagliore astrale della piccola candela
della concentrazione profonda, mormoro una lunga preghiera.
Le lacrime del mio cuore e l'impeto delle mie suppliche
quasi spengono il sacro lume.
Non prego più con le parole, ma solo con il mio struggente desiderio.
Ordino al respiro di non fare rumore:
rimprovero il mio chiassoso amore per Te.
Sopra un cuscino di pace, in silenzio Ti adoro.
La fiammella della meditazione arde più ferma;
una luce divina risplende sempre più luminosa:
Avverto la Tua presenza!
Tu sei me!
Nella gioia ti adoro

 

 

Concedimi il posto più umile nel tuo cuore

Creatore di tutto!
Fammi essere un radioso fiore nel giardino dei tuoi sogni.
O una minuscola stella, legata con il filo senza tempo del tuo amore,
come una perla splendente dell'immensa collana dei tuoi cieli.
Oppure concedimi il più alto degli onori: il posto più umile nel tuo cuore,
da cui poter contemplare la creazione delle più nobili visioni della vita.
Maestro tessitore di sogni, insegnami a tessere
un soffice tappeto di realizzazione del Sè,

su cui possano incamminarsi tutti coloro che ti amano,
quando si mettono in viaggio verso il tempio dell'eterna veglia.
F
a ch'io mi unisca angeli in adorazione,
che depongono sul tuo altare i mazzolini di fiori
delle loro sempre nuove percezioni e intuizioni di Te.

 

Fa che l'amore umano si trasformi in amore divino

Madre cosmica,
insegnami ad usare il dono del tuo amore,
che è racchiuso nel mio animo,
perché io possa espandere all'infinito la mia comprensione per gli altri.
fa che io varchi i confini degli affetti familiari,
per entrare in un regno più vasto di amicizia e di aiuto per tutti.
Non lasciare che io indugi, attratto dalla sensazione gratificante
di essere utile agli altri, neppure nelle nobili regioni
della sublime sollecitudine umana.
Ispirami a penetrare nelle immensità dell'amore divino.
O Spirito universale, vorrei abbracciare invisibile,
tutte le forze animate e apparentemente inanimate del creato,
come se fossero parte di me.
Anche nelle pietre, modellate dai tuoi atomi segreti,
fa che io percepisca il palpito della tua vita insopprimibile.

Donaci un vero concetto di fratellanza

Madre divina,
donaci un nuovo, vero concetto di fratellanza.
Fa che rinunciamo alle guerre e curiamo
le ferite di tutti i popoli con l'unguento
dell'amore di Cristo e con il balsamo duraturo
della comprensione più amorevole.
Madre cosmica,
risveglia in noi il tuo amore imparziale per ogni creatura;
benedici noi tutti, affinché ci liberiamo
dal dominio dell'avidità e dell'illusione.
Ispiraci a costruire un mondo nuovo, un mondo
in cui la fame, la malattia e l'ignoranza
siano solo il ricordo di un triste passato:
Madre creativa,
ridesta in noi la conoscenza del piano
che hai progettato quando hai formato il cosmo
e lo hai popolato di creature razionali:
fa che ci vergognamo di comportarci come animali selvaggi
privi della ragione, che risolvono i loro contrasti solo con la forza.
Aiutaci a trovare la soluzione ad ogni problema
con il discernimento e la risoluta fede in Te,
e non con la logica della giungla.
O Madre di tutti,
insegnaci a chiamare ogni uomo
con il legittimo nome di fratello

 

Che la pace, la gioia e l'amore ti accompagnino ad ogni passo!

 

 

 

 

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