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Uniti per crescere insieme |
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Yoga Nidra |
Capire che la mente umana si organizza per schemi è
stata una inportante intuizione. Lo è stata per coloro che attraverso una
semplice tecnica di rilassamento hanno potuto offrire all’uomo la possibilità
di estirpare i sui “vizi” comportamentali. La scoperta, ha fornito ai maestri
indiani, la possibilità di costruire ordinate tecniche attraverso le quali,
i loro fruitori, potevano e possono mettere in atto cambiamenti anche quando
l’insuccesso sembra scontato. Vi stò parlando delle antiche tecniche di rilassamento
indiane, ribattezzate da un conosciuto maestro con il nome di Yoga Nidra.
A tali tecniche si ispira anche il Training Autogeno, ma oserei dire, che
le tecniche orientali, si presentano più capaci ed affrontano anche altri
aspetti che non riguardano solo il rilassamento fine a se stesso. Esse mettono
in atto esperienze di risveglio dello stato dell’attenzione, poi della consapevolezza
e infine una indagine conoscitiva profonda, paragonabile a quella della meditazione,
nella quale il soggetto arriva a conoscere stati di coscienza inusuali, ritrovandosi
a stretto contatto con la sua essenziale natura.
La nostra vita è disseminata di tentativi di cambiamento
il più delle volte umiliati dall’insuccesso. Bisogna innanzitutto comprendere
cosa succede e, in particolare, come funziona la nostra mente. Affrontare
nemici forti come le cattive abitudini con ignoranza, porta sicuramente al
disastro e un disastro psicologico, rischia di indebolire la personalità,
rendendola sempre più vulnerabile.
Ogni tentativo, ad esempio, “andato in fumo” per smettere
di fumare, fa di noi esseri caratterialmente deboli e fragili, e, tale debolezza,
trova sicuramente ripercussione anche in altri aspetti della nostra esistenza.
Attenzione dunque a mettere in atto tentativi
solo quando si è abbastanza determinati e sicuri di poter uscire vittoriosi.
Diversamente si pagherà un caro prezzo.
Sforziamoci allora di comprendere alcune cose :
come ho detto all’inizio, la mente umana si organizza per schemi. Cosa significa :
che la mente legge per buone tutte le abitudini acquisite e tende a difenderle.
Anzi considera le “abitudini diverse” come nemiche. E’ per questa ragione
che talvolta tendiamo a disprezzare chi fa le cose diverse da noi. In altri
termini intendo chiaramente dire che, dello schema, fanno parte anche le sue
difese. Per questa ragione, quando vogliamo cambiare, diventa difficile. Pensate
ai bambini e, ad esempio, alle loro abitudini alimentari. Vogliono mangiare
sempre le stesse cose : la pastasciutta col pomodoro, le patate fritte...
nonostante proponiate loro le pietanze più appetitose. Sì, perchè la mente
del bambino ha acquisito quei pochi cibi come “buoni” e li difende. E pensate
anche ad un’altra fatto ancora più evidente : se vi ricordate, quando
avete voluto iniziare a fumare, avete avuto grosse difficoltà. Forse anche
voi avete voluto imparare a fumare per essere “grandi”. Lo schema mentale di quel momento, tuttavia, vi ha avvertito che stavate facendo qualcosa
di non corretto. Avete impiegato la volontà necessaria andando addirittura
contro natura per modificare quello schema. È stata dura... avete pagato con
disturbi fisici, vomito, mal di testa, ma alla fine ce l’avete fatta...Oggi
pretendereste di smettere di fumare senza l’impiego di altrettanta energia.
Ma, a parte il fumo, ciò vale anche per gli altri aspetti
del problema denominato “cambiamento”.
Il mercato offre tanti metodi per affrontarlo, dalla
psicanalisi allo yoga, dalle terapie americane a quelle cinesi, dal risveglio
del senso di colpa a chi più ne ha più ne metta.
Personalmente consiglio metodi naturali e dolci. Ecco
perché in questo articolo vi propongo le tecniche indiane. Esse partono da
una scoperta : la mente quando è rilassata è meno reattiva e facilmente
si lascia sorprendere da un proposito che può passare le sue linee di difesa
e insinuarsi oltre le stesse. Ciò significa che se un soggetto è messo in
condizione di operare una decisa scelta (proposito), in profondo stato
di rilassamento esprimendola con forza interiore, essa può divenire “passante”
come una freccia scagliata oltre le mura del castello mentale. Questo pensiero
“intruso” una volta che si trova al di là delle “difese” non può che essere
preso in considerazione dalla mente e “lavorato”. Ne consegue un aggiustamento,
qualche volta, almeno all’inizio, disorientante per la mente stessa. Essa
è obbligata a produrre un nuovo schema del quale va a far parte il proposito
di cambiamento che, se continuamente rinforzato, porta a sicura realizzazione.
La situazione, tuttavia, non deve essere presa con
leggerezza. Bisogna tenere conto che, durante il periodo di assestamento,
il soggetto trattato o che si autotratta, può stare un po’ male, o per lo
meno non essere in perfetta forma. Non è difficile capire il perché. Mi sento
tuttavia di sostenere che, se una persona è fortemente turbata da quelle che
potremmo definire ”cattive abitudini”, senza aver trovato altre risorse per
combatterle, può sicuramente ricorrere alle tecniche di Yoga Nidra. Esse consistono
in pratiche che si possono trovare anche incise su audiocassetta : sdraiati
sul pavimento, in posizione comoda, ci si lascia guidare dalla voce di un
esperto, prima nella presa di coscienza del piano fisico, poi l’emozionale
ed infine il mentale.
Le pratiche procurano
certamente più benefici se eseguite in ambiente idoneo come una scuola di
Yoga, sotto gli occhi di un buon maestro.
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