Lettera Nº 13: Rinascita dell’amore

(Inviata il 21 aprile 2000)

 

Carissimi amici,

proseguiamo il nostro lavoro di consapevolezza nelle relazioni. Questa è la settimana Pasquale, il momento della <Rinascita nell’Amore>. Ogni giorno ci viene offerta una nuova opportunità di comprendere, di amare, di perdonare. La venuta di Gesù e la sua Resurrezione credo che abbia avuto lo scopo di insegnarci ad amare, al di là dei comportamenti umani: incondizionatamente. Ma come si fa? Come facciamo ad amare se ci offendono? Come facciamo ad amare se non ci amano? Noi siamo <solo> esseri umani... Ecco, nella prossima settimana vi suggerirei di pensare di <non> essere <solo esseri umani>, ma <esseri divini> e di provare a svolgere il ruolo di coloro che SANNO AMARE. Vogliamo provare insieme?

Auguro a voi, alle vostre famiglie e a tutti coloro che vi circondano che la gioia, la pace e l'armonia regni in ognuno di voi!

Marilù

LA TABELLA DELLA CONSAPEVOLEZZA:

Esamina le tue relazioni e segna una X nella casella il TUO comportamento nei loro riguardi.

Relazione con

Do pace

Cerco il conflitto

Sono amorevole

Ho paura

Do colpe

Ho aspettative

Comunico amore

Comunico ostilità

Do amore incondizionato

Provo possesso

Partner

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Padre

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Madre

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Figlio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Figlia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Amiche

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Amici

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Colleghi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sorelle

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fratelli

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Suoceri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cognati

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Altri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

RICONOSCERE GLI <SCHEMI> PER CAMBIARE

Per cambiare un atteggiamento o un comportamento occorre in primo luogo avere la consapevolezza che tale atteggiamento ci sta rendendo infelici.

Non potremo cambiare nulla se non ci accorgiamo prima che ci sta facendo male. Ad esempio, se abbiamo una relazione “in crisi”, dobbiamo chiederci cosa realmente non ci soddisfa, possibilmente senza generalizzare. Solo facendo chiarezza su ciò che vogliamo e sul nostro atteggiamento nei confronti del nostro prossimo possiamo essere in grado o di attirare relazioni armoniose.

IL CAMMINO DEL CAMBIAMENTO

Per uscire dai vecchi schemi di comportamento (abitudinari) occorre percorrere tre fasi:

1.   Riconoscere lo schema: prima di tutto bisogna riconoscere lo schema che mettiamo in azione (per es. ci alziamo sempre di malumore; desideriamo affetto e per chiederlo usiamo modi aggressivi; siamo sempre attirati da uomini malinconici o timidi, o da donne povere o depresse o indipendenti oppure facciamo da madri-ostetriche ai nostri partner o da padri iperprotettivi alle nostre donne; ci attirano situazioni difficili; Tendiamo a sentirci in colpa per tutto; crediamo di “non meritare”; ecc.).

2.   Riconoscere gli stati d’animo che creiamo noi: in ogni schema c’è anche una parte emozionale che va riconosciuta e integrata. Se abbiamo innescato lo “schema della gelosia”, ad ogni ritardo del nostro partner scatterà in noi la paura del tradimento e l’emozione dell’ira; se abbiamo innescato lo “schema della vittima” ci sentiremo trascurati e proveremo spesso emozioni di tristezza o di rabbia; se il nostro schema è il “controllo” avremo emozioni legate all’emozione dell’ansia.

3.   Cambiare il comportamento: una cosa che bisogna fare, una volta identificato lo schema, è cambiare il comportamento. Se volete cambiare il modo in cui funzionano le vs. relazioni o volete incontrare un tipo di persona diversa da quelle incontrate finora, dovete cambiare il vostro schema mentale e sostituirlo con pensieri nuovi, rilassanti e rassicuranti.

ACCETTARE LE RESPONSABILITÀ

Il primo passo verso il cambiamento è quello di accettare le nostre responsabilità. Se accusiamo continuamente il nostro partner, gli amici, i colleghi addebitando loro comportamenti irriguardosi nei nostri confronti è possibile che ci sia qualcosa nel nostro atteggiamento che susciti questo genere di reazioni.

Può inoltre capitare che un dato comportamento di un partner (amico, ecc.) ci “ricordi” quello di un nostro genitore e che di conseguenza ci venga naturale trasferire sulla persona che lo ha innescato le problematiche inerenti al nostro rapporto familiare. Questo fenomeno molto comune è conosciuto come “proiezione”.

Dato che determinati atteggiamenti ci sono familiari finiamo per aspettarceli o addirittura attrarli dal nostro partner (amici, colleghi, ecc).

Assumerci la responsabilità dei nostri pensieri, delle nostre parole e delle nostre azioni è molto utile, perché permette di prendere CONSAPEVOLEZZA dei nostri comportamenti e dei nostri più profondi desideri.

Chiediamoci "Se le mie relazioni tentennano, o sono in crisi qual’è la mia responsabilità in ciò?

Se la relazione di coppia sta passando un momento critico, potete star sicuri che ambedue vi trovate in uno schema. Accusarsi rigidamente l’un l’altro vi porterà fuori dal contesto e non vi permetterà né di scoprire la vera causa del malessere né tantomeno di risolverla.

Domandatevi: "Perché ho bisogno di questo tipo di comportamento? Che beneficio ne traggo?"

Un esercizio che potete fare insieme è il seguente:

Esercizio: "Consapevolezza degli schemi familiari"

Questo esercizio è diviso in due parti.

IN COPPIA:

§         Prima Parte:

Vi sedete uno di fronte all’altro e il primo dice: “Ciò che veramente mi fa alterare, nel tuo atteggiamento, è...” oppure “Ciò che veramente mi dà fastidio di te è...”. L’altro ascolta in silenzio e prende nota su un foglio delle rimostranze. del partner.

Ad esempio: “Ciò che veramente mi dà fastidio è che tu ci metta un’ora per truccarti” oppure “... che tu non ti occupi mai delle faccende domestiche”, ecc.

§         Seconda parte:

Il partner che era stato in silenzio chiede (per ogni accusa fattagli dal partner e che ha scritto prima sul foglio): “Ti sembra di avere già incontrato questo atteggiamento di... nella tua infanzia o nel passato? Chi dei tuoi genitori faceva così?” e l’altro può rispondere brevemente. Il tempo a disposizione per la seconda parte sarà di 5 minuti.

SINGLE:

Prendete un quaderno, un foglio... e scrivete:

§         Prima parte:

“Ciò che di solito attiro nei miei partner è...” “Ciò che mi ha dato più fastidio nelle mie precedenti relazioni è...”

§         Seconda parte:

Accanto ad ogni voce scrivete chi dei vostri due genitori aveva quell’atteggiamento, o quel comportamento.

L’idea di questo esercizio consiste nel prendere CONSAPEVOLEZZA che, per una qualche ragione abbiamo desiderato NOI STESSI che apparissero questi problemi nella nostra vita, e che sono come delle <sfide> che abbiamo attirato per imparare qualche lezione, per guarire una relazione, per crescere, per evolverci.

Ricordatevi comunque che il vostro partner è il vostro guru.

Ogni persona che <apparentemente> ci ostacola ha lo scopo di insegnarci ad amare, ad accettare, a perdonare e il nostro atteggiamento nei suoi confronti dovrebbe essere di gratitudine.