Lettera Nº 9: Il GUARIRE

(Inviata il 16 marzo 2000)

 

Carissimi amici,

proseguiamo il lavoro sulla visualizzazione creativa affrontando il tema del <guarire>. L’energia della guarigione è insita in noi, dobbiamo solo risvegliarla.

Buon studio!

Marilù

GUARIRE

La visualizzazione creativa è uno degli strumenti più importanti che abbiamo a disposizione per creare e mantenere una buona salute. Uno dei principi basilari della salute olistica è che non possiamo separare la salute fisica dal modo di essere di una persona sul piano emotivo, mentale e spirituale.

Tutti questi livelli sono collegati tra loro e uno stato di malessere del corpo è sempre un riflesso di conflitti, tensioni, ansietà, o disarmonie anche su altri livelli. Perciò quando abbiamo un disturbo fisico, si tratta inevitabilmente di un messaggio che ci viene trasmesso perché esaminiamo più a fondo le nostre sensazioni emotive e intuitive, i nostri pensieri e i nostri atteggiamenti, per capire che cosa possiamo fare per riportare nel nostro essere l’armonia e l’equilibrio naturali.

Dobbiamo quindi sintonizzarci e “ascoltare” i nostri processi interiori.

Tra mente e corpo avviene una comunicazione costante. Il corpo percepisce l’universo fisico e manda alla mente dei messaggi su di esso; la mente interpreta le percezioni in base alle proprie esperienze passate e al suo sistema di convinzioni, poi invia segnali al corpo perché reagisca nel modo che ritiene appropriato.

Se il sistema di convinzioni della mente (a livello cosciente o inconscio) dice che è appropriato o inevitabile ammalarsi in una data situazione, la mente invierà un segnale di questo genere al corpo e il corpo ubbidirà, manifestando i sintomi della malattia; in pratica, si ammalerà veramente. Perciò tutto il meccanismo è strettamente legato alle nostre idee e convinzioni più profonde su noi stessi, la vita e la natura della malattia e della salute.

La visualizzazione creativa agisce sul modo in cui comunichiamo dalla mente al corpo. Con essa si formano immagini e pensieri nella mente, coscientemente o inconsciamente, per poi trasmetterli ai corpo, sostituendo quelli negativi, costrittivi, carichi di “malessere”.

La gente si ammala perché crede interiormente che la malattia sia una risposta appropriata o inevitabile a qualche situazione o circostanza, perché in qualche modo sembra risolvere cosi un problema o procurare qualcosa di si cui ha bisogno o perché appare come una soluzione disperata a un conflitto interiore irrisolto e ormai insopportabile.

Facciamo qualche esempio: una persona che si ammala dopo essere stata “esposta” ad una malattia contagiosa (convinta che il contagio sia inevitabile o molto probabile); una persona che muore dello stesso male di un suo genitore o di un altro membro della famiglia (perché inconsciamente si è programmata per seguire lo stesso schema); una persona che si ammala o ha un incidente per assentarsi dal lavoro (perché sui posto di lavoro si trova a dover fronteggiare qualcosa di troppo difficile, o perché non è capace di concedersi il riposo e il rilassamento finché non si ammala); una persona che si ammala per ottenere amore e attenzioni (replicando l’esperienza infantile con cui riusciva ad ottenere amore dai genitori); una persona che reprime i propri sentimenti per tutta la vita e alla fine muore di cancro (non essendo stata capace di risolvere il conflitto tra le sue emozioni represse e la convinzione che non sta bene esprimersi... finendo così per non trovare altra soluzione che la morte).

Non intendo certo affermare, con questi esempi, che secondo me tutte le malattie possono essere spiegate in maniera cosi semplicistica. Come in tutti i nostri problemi, spesso sono in gioco molti e complessi fattori.

Ciò che intendo illustrare è il fatto che la malattia è spesso il risultato di fattori emotivi, mentali e spirituali oltre che fisici e che può rappresentare il tentativo di trovare una soluzione a un problema pressante nella nostra vita.

Se siamo disposti a riconoscere ed esaminare accuratamente e profondamente le nostre sensazioni e le nostre convinzioni, spesso riusciamo a guarire a tutti i livelli.

La naturale conseguenza di questo punto di vista è un atteggiamento più costruttivo nei confronti della malattia. Invece di considerarla un disastro inevitabile o una sfortuna decisa dal destino, cominciamo a vederla come un messaggio potente e utile. Se in qualche modo proviamo una sofferenza fisica, il messaggio è che all’interno della nostra coscienza c’è qualcosa di cui dobbiamo prendere atto, qualcosa che dobbiamo riconoscere, esaminare e curare.

Spesso il messaggio della malattia è che dobbiamo stare più tranquilli e passare un po’ di tempo semplicemente rilassandoci a contatto con il nostro sé interiore.

Spesso la malattia ci costringe a riposare, smettere di affaccendarci e di “sforzarci” e lasciarci andare ad un livello di coscienza profondo e tranquillo dove possiamo ricevere il nutrimento interiore di cui abbiamo bisogno.

La guarigione fondamentale avviene sempre dall’interno, anche se ovviamente possiamo aver bisogno anche di cure esteriori. Quando ci concederemo - regolarmente la tranquillità e il contatto interiore probabilmente non avremo più bisogno di ammalarci per ottenere dell’attenzione da parte di noi stessi.

Le malattie e gli “incidenti” sono spesso messaggi che segnalano la necessità di risolvere qualche problema interiore o di cambiare le nostre concezioni. Mettetevi il più possibile tranquilli, ascoltate la vostra voce interiore e chiedete quale sia il messaggio o che cosa dovete capire esattamente in questa situazione. Può darsi che riusciate a capirlo da soli; in qualche caso, invece, potrete aver bisogno di un consigliere, un terapista, un amico o un guaritore che vi assista e vi sostenga.

È importante comprendere che la malattia o i problemi fisici non sono “colpa vostra” o “responsabilità vostra”. Non si tratta di un’indicazione della vostra mancanza di consapevolezza o di coscienza.

Pensate invece alla vostra malattia come a una parte importante nel vostro cammino di evoluzione della coscienza, un dono che vi può aiutare a imparare e a crescere.

La visualizzazione creativa può essere uno strumento efficace per guarire, perché va diritta alla fonte del problema: le vostre concezioni o immagini mentali.

VISUALLIZZARSI SANI

Cominciate a raffigurare voi stessi, anche con l’aiuto delle affermazioni, in uno stato di perfetta salute, con il vostro disturbo completamente guarito e risolto. Esistono molti e diversi approcci, da intraprendere a livelli diversi; occorre che troviate il particolare tipo di affermazioni e immagini che funziona meglio per voi. Nella terza parte di questo libro troverete alcuni suggerimenti e altri ne potrete trovare nei testi citati nella bibliografia.

Naturalmente, la “medicina preventiva” è sempre la cosa migliore... Se non avete problemi di salute, tanto meglio; basterà che affermiate che resterete sempre sani e pieni di energie e vi visualizziate così; in questo modo non dovrete mai preoccuparvi di guarire. Se però avete già dei problemi di salute può confortarvi sapere che molte guarigioni “miracolose” avvengono ogni giorno, anche per malattie molto gravi come il cancro, l’artrite o i disturbi cardiaci, attraverso il semplice uso di varie forme di visualizzazione creativa.

In alcuni casi, la visualizzazione creativa è una terapia pienamente efficace in sé; in altri è necessario usare anche altre forme di trattamento. Se avete una ferma fiducia interiore in qualche forma di terapia, dovete assolutamente usarla! Se credete e desiderate che funzioni, molto probabilmente funzionerà davvero.

Non rimandate le cure mediche del caso quando sono dichiarate necessarie! Qualsiasi tipo di trattamento usiate, dalla medicina convenzionale o la chirurgia a terapie più olistiche come l’agopuntura, lo yoga, il massaggio, la dieta e cosi via, la visualizzazione creativa resta comunque un aiuto importante, che si può utilizzare insieme alla cura che avete scelto.

L’uso cosciente della visualizzazione creativa può accelerare e facilitare in modo sorprendente il normale processo di guarigione.

Tenete presente che non tutte le. malattie sono destinate ad essere “guarite” nel senso che possiamo superarle o stare bene. Alcune possono servire a uno scopo importante nella nostra vita, nel viaggio della nostra anima e possono rimanere con noi per molto tempo o addirittura per tutta la vita. In questo caso potremmo aver bisogno di usare la visualizzazione e. l’affermazione per aiutarci ad accettare i nostri limiti e vivere nel modo più felice e soddisfacente possibile.

Ricordate inoltre che ognuno di noi, a un certo momento, deve affrontare la transizione dalla vita fisica verso un altro regno. In quel momento, la maggior parte delle persone effettua questa transizione attraverso una malattia; Se qualcuno ha preso la decisione a un livello profondo, spesso inconscio, che è arrivato il momento di lasciare questa vita, potrebbe essere sbagliato o inutile cercare di “guarirsi” o permettere che i suoi cari tentino di salvarlo. Se tutti i tentativi di guarigione sembrano inefficaci, potrebbe essere arrivato il momento di focalizzarsi sulla visualizzazione di un termine della vita tranquillo e soddisfacente e l’accettazione della morte.

GUARIRE GLI ALTRI

Gli stessi principi che funzionano per curare se stessi valgono anche per curare gli altri. Questo avviene perché la mente universale è fondamentalmente una sola cosa. C’è una parte della nostra coscienza che è direttamente collegata con quella stessa parte della coscienza ditutti gli altri. E dato che questo legame ci unisce anche alla divina onnipotenza e onniscienza, tutti quanti abbiamo un incredibile potere di guarigione a cui possiamo attingere liberamente.

Può sembrare sorprendente, ma semplicemente cambiando il nostro concetto di un’altra persona e continuando a proiettare coscientemente un’immagine di salute e benessere, possiamo guarire istantaneamente gli altri in molti casi e affrettare e facilitare la loro guarigione in altri casi. Non è neppure necessario che queste persone siano al corrente di ciò che state facendo; in alcuni casi effettivamente è persino meglio che non ne vengano a sapere nulla.

Secondo la mia esperienza, il miglior sistema per lavorare su una guarigione consiste nel raffigurare me stessa come un canale sgombro attraverso cui far fluire l’energia di guarigione e visualizzare l’energia spirituale dell’universo che scorre attraverso me verso la persona che ne ha bisogno. Penso al mio sé superiore che invia energia al sé superiore dell’altra persona per fornirle tutto ciò di cui ha bisogno per guarire, tenendo a mente che va bene lo stesso se l’altra persona decide di non guarire. Allo stesso tempo, mi raffiguro la persona così com’è veramente... un essere divino, una bellissima e perfetta espressione di Dio, per natura, sana e felice.