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La natura angelica |
Gli Angeli non hanno natura umana, sebbene gli uomini li immaginino simili a loro. Gli Angeli però vedono e comprendono le cose da una prospettiva totalmente diversa dalla nostra. Tuttavia esistono molti punti in comune tra noi e loro, soprattutto riguardo ai più alti obiettivi, è proprio la diversità che rende cosi affascinante il dialogo.
Degli Angeli si hanno le informazioni più contraddittorie: alcuni li ritengono immortali, altri sostengono che la loro esistenza è legata a un tempo e a una funzione specifici. Vi sono state in passato lunghe discussioni su temi quali: quando sono stati creati gli Angeli? Possiedono una propria volontà? Sono puri spiriti o possiedono un corpo di qualche tipo? Gli esseri umani possono trasformarsi in Angeli, o le due specie sono totalmente separate? Gli Angeli possono scendere sulla terra in forma umana? Si trovano a un gradino superiore della creazione rispetto agli esseri umani e sono quindi nostri potenziali maestri? O sono i nostri servitori spirituali? E ancora - la vecchia questione di sempre - gli Angeli sono creature totalmente esterne a noi? O sono piuttosto aspetti della nostra anima? O il riflesso del futuro verso il quale ci stiamo evolvendo?
In questi ultimi trecento anni, ciascuna di queste posizioni contrastanti ha trovato dei sostenitori tra le persone impegnate nella ricerca spirituale. Ma non esiste un'apparizione angelica uguale a un'altra e, non esiste un solo e giusto modo per incontrare un Angelo. Sebbene essi si avvicinino oggi a noi in modo nuovo e diverso, e prendano contatto più facilmente con gli esseri umani rispetto al passato, è utile e istruttivo conoscere qualcosa riguardo al modo in cui i nostri predecessori osservavano gli Angeli. Che aspetto hanno gli Angeli? Come non vi è un modo specifico di avvicinarsi agli Angeli, così non esiste una loro immagine unica e universalmente riconosciuta. Essi si manifestano in mille modi diversi. Se i vostri sensi fossero pienamente sviluppati, come lo saranno in futuro, potreste vederli come esseri di luce pulsante. Non è lo stesso tipo di luce irradiata da una stella, un fuoco o una lampadina. È molto più sottile e penetrante. Percepireste la loro presenza in molti luoghi nello stesso momento.
Gli Angeli, lungi da essere il frutto di un'immaginazione infantile sono non solo reali, ma investiti di funzioni precise a seconda della loro natura. Essi permettono all'essere umano di partecipare progressivamente alla natura di Dio, in un'unione sempre più intima con Lui. Per questo, questi messaggeri risvegliano la coscienza umana seguendo un raggio di luce determinato in funzione del coro celeste al quale appartengono.
La natura spirituale dell'influenza di cui l'Angelo si fa portatore, condiziona in maniera diretta l'apparenza angelica che si rivela agli occhi dell'anima. Ci riferiremo all'opera: 'Le Gerarchie Celesti', di Dionigi l'Areopagita. Si tratta di una fonte straordinaria di informazioni sulla morfologia dei messaggeri celesti e sulla simbologia particolare dei loro attributi.
In un primo tempo è bene ricordare che gli Angeli appaiono, il più delle volte, in forme antropomorfe. Queste forme facilitano la percezione delle virtù invisibili che questi Esseri celesti rappresentano. Così dunque, i diversi aspetti morfologici che rivestono le entità celesti, hanno lo scopo di rivelare alla coscienza umana, in maniera simbolica ed iniziatica, le funzioni occulte a cui adempiono per gli uomini. Dobbiamo comunque affermare che al di là della dimensione puramente simbolica di queste sembianze, esse rivelano la natura degli esseri a cui sono associati e contribuiscono all'esercizio delle loro funzioni.
"... E in mezzo al trono e attorno al trono, quattro creature viventi piene d'occhi davanti e di dietro. ... E le quattro creature viventi avevano ognuna sei a1i ed eran piene d'occhi all'intorno e di dentro... " Apocalisse /V, 6-8.
Accade sovente che gli Angeli appaiano ricoperti di occhi e questa particolarità anatomica è molto importante. Gli occhi sono associati alla funzione sensoriale più elevata nell'uomo. Avendo raggiunto la sua completa realizzazione, La vista diventa, in effetti, visione beatifica e rappresenta allora l'ultima realizzazione spirituale. Gli Angeli possiedono questa visione di Dio. Se sono ricoperti di occhi è solo per sottolineare la loro consacrazione alla contemplazione della divinità ma anche la loro capacità di percepire in maniera completa e perfetta la realtà del nostro mondo.
"… I quattro cherubini avevano ciascuno quattro facce e quattro ali; e sotto le loro ali appariva la forma di mani d'uomo". Ezechiele X, 2 l.
Anche le mani sono spesso presenti ed osservate dai mistici e dai chiaroveggenti. Secondo la simbologia tradizionale rappresentano la volontà spirituale, indipendente dalla personalità. Le mani rappresentano la volontà di Dio e simboleggiano che gli Angeli sono i Suoi messaggeri. I gesti o la posizione delle mani rivelano anche, con molta precisione, il tipo di messaggio portato dall'Angelo. Per esempio, se ha la mano sinistra alzata egli viene a compiere la giustizia divina, se tende la mano destra si fa latore della divina misericordia. Se l'indice della mano destra punta verso il cielo e le altre dita sono ripiegate sul palmo, si farà messaggero di una rivelazione. Notiamo infine che le mani angeliche servono anche a trasmettere gli impulsi spirituali. Esse si illuminano e permettono all'Angelo di dirigere una forza spirituale verso il destinatario in forma di raggio luminoso.
"... Sopra di lui stavano i Serafini, ognuno dei quali aveva sei ali: con due si copriva il viso, con due si copriva i piedi, e con due volava. " Isaia VI, 2.
Le ali indicano simbolicamente che gli angeli sono liberi dalla materia e si possono liberare con la volontà dagli impedimenti fisici. Dionigi l'Areopagita dichiara: "L'ala simboleggia la prontezza ad elevarsi, il celestiale che da l'accesso verso l'alto e, con l'ascesa, il superamento di tutte le bassezze; la leggerezza delle ali indica che essi non hanno alcuna inclinazione terrestre ma si elevano in completa purezza e senza pesi verso le altezze sublimi...". Tuttavia sarebbe falso dire che questa immagine è solo simbolica. Le ali maestose sono anche l'espressione di correnti di energia vitale molto potenti che si irraggiano dagli Angeli. Così, più l'Angelo è in alto nella gerarchia, maggiore sarà il numero delle sue ali e maggiore la loro apertura. Muovendole, concentra in sé la forza spirituale che poi dirigerà verso chi lo ha invocato. Così, in un intervento di guarigione, è possibile osservare l'Angelo che batte le ali proprio sopra il malato. Allo stesso modo, le immagini popolari che presentano l'Angelo che cinge con le ali colui che assiste, sono perfettamente realistiche. Abbracciando l'uomo con le sue ali, egli comunica una forza che rivitalizza tutto il suo essere (fisico, emozionale, mentale e spirituale). Abiti e Utensili L'interpretazione degli abiti e degli strumenti sacri attribuiti agli spiriti celesti, ci porta ad un'ulteriore precisazione molto interessante a proposito delle loro funzioni.
"E avvenne che mentre stavano perplesse di ciò, ecco che apparvero dinanzi a loro due uomini in vesti sfolgoranti... " Luca XXIV, 4.
Sempre molto luminosa, la veste, simbolo esteriore dell'attività spirituale, rivela la finzione specifica dell'Angelo. Il colore quindi, varia a seconda della funzione e degli attributi fondamentali che l'essere celeste desidera esprimere. Una veste che ha per colore dominante il violetto, indica una vita totalmente dedicata a Dio, una via di servizio e di rinuncia. È interessante notare, a questo proposito, che sugli affreschi e le vetrate delle cattedrali, il Cristo è sempre rappresentato, durante la passione, vestito di una veste viola. Trasformando la sua natura umana per tornare a Dio, il Cristo ricorda l'aspirante che deve, anch'egli, saper morire al mondo per resuscitare in Dio.
Sul vestito dell'Angelo, il viola rappresenta dunque, la funzione alchemica di trasmutazione. L'indaco è il colore della devozione profonda e del sacrificio dove la coscienza si fonde con il divino. Questa tinta orienta e dirige verso l'infnito. Sull'abito dell'Angelo l'indaco significa dunque, la finzione mistica dell'abnegazione. Il blu è il colore delle aspirazioni elevate e della verità. Sulla veste dell'Angelo, il blu indica dunque una funzione rivelatrice della verità. Il verde è il colore della speranza.
Il raggio verde portatore di speranza per un domani migliore. Il verde è anche il colore della rinascita, della rigenerazione. È il colore della primavera, è associato alla Pasqua, alla Resurrezione, non soltanto simbolo di vita ma anche di rinascita. Il verde come principio di rigenerazione interiore è estremamente importante. Sulla veste dell'Angelo il verde simboleggia dunque una funzione rigeneratrice di guarigione. Il giallo, colore della mediazione tra i due mondi, simboleggia la conoscenza mistica, i beni spirituali, le rivelazioni fatte all'iniziato.
Sull'abito di un Angelo il giallo indica dunque, una funzione iniziatica di meditazione e di rivelazione divina. L'arancione è il colore dell'equilibrio tra l'istinto (rosso) e la ragione (giallo),l'armonia tra il fuoco del profondo ed il fuoco del cielo.
Sulla veste dell'Angelo l'arancione rappresenta quindi, una funzione armonizzante tra la vitalità organica e quella spirituale. Il rosso è il colore del coraggio, della forza e della potenza celeste. Emblema del dominio dello spirito sulla materia, è il colore del cappello che il papa indossa quando afferma la sua autorità.
Il rosso è essenzial-mente il colore dell'incarnazione e della manifestazione dello spirito nella materia. Sulla veste dell'Angelo, quindi, il rosso indica una funzione di rivelazione, sempre presente all'origine di una nuova realtà. Tutto questo per sottolineare che i colori e le loro infinite sfumature possono rivelare un aspetto preciso della funzione celeste dell'Angelo che appare e la natura della forza che da lui emana. L'aspirante riceverà spesso questa forza sotto forma di mantello che viene deposto sulle sue spalle.
"…E i sette angeli che recavano le sette piaghe uscirono dal tempio, vestiti di lino puro e risplendente, e col petto cinto di cinture d'oro. " Apocalisse XV, 6
Simbolo di protezione, di purificazione e di forza, la cintura è sempre stata in stretta relazione con la castità e la fecondità spirituale ottenuta con la concentrazione mentale. Così la sua presenza nella visione di intelligenze celesti significa, come scrive Dionigi l'Aeropagita: "...la cura con la quale loro conservano il potere che essi hanno di riconciliare, di unificare le loro energie mentali entro se stessi, e ripiegarsi armoniosamente nel cerchio infallibile della loro identità". La cintura può evocare anche la servitù di colui che ha saputo rinunciare alle proprie specificità per diventare un canale migliore della volontà divina. La cintura simboleggia in questo senso l'umiltà, nella misura in cui chi la riceve, riconosce per questo gesto stesso la superiorità di Dio, suo Signore e Padre.
Giuditta
Dembech - Gli Angeli tra noi - ed. L'Ariete
Giuditta Dembech - Gli Angeli
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Paola Giovetti - Angeli - ed. Mediterranee
Massimo Cacciari - L'Angelo necessario - ed. Adelphi
Daniel,Wyllie,Ramer -
Chiedi al tuo Angelo - ed. Armenia
Diana Cooper - Un Angelo con me - ed. Armenia
C.W. Leadbeater - Gli aiutatori invisibili - ed. L'Età dell'Acquario
G. Hodson - Fratellanza di Angeli e uomini - ed. L'Età dell'Acquario
C. Raphael Payeur - Angeli guide di luce - ed. L'Età dell'Acquario