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"Gli Angeli, conoscerli, amarli e seguirli"

Dr. Mario Rizzi

Premessa (1)

Con tutto il rispetto verso la Chiesa Cattolica, a cui apparteniamo in quento battezzati in Cristo, non essendo legati a voti di obbedienza, ci sentiamo liberi in tutta coscienza e serenità di spirito, di esaminare conoscenze diverse.

Pur ritenendo fondamentali le antiche tradizioni e le nostre Sacre Scritture, con la massima apertura mentale, e sostenuti dal credo che Dio Padre è padre per tutti, non disdegnamo di esaminare con rispetto le Sacre Scritture di altri popoli, le conoscenze astrologiche e teosofiche, i recenti movimenti acquariani nati da un profondo bisogno di rinnovamento spirituale.

Abbiamo confrontato conoscenze, religioni e culti diversi da quello cristiano, e in tutti, siatene pur certi, si affacciano i medesimi Angeli, spinti dalla medesima amorevole fratellanza verso il genere umano. Gli Angeli sono gli stessi, sono diversi solo i nomi che l'uomo gli attribuisce. Cambiano soltanto i nomi!

Una curiosità statistica (9)

Recentemente una rivista cattolica ha svolto un sondaggio di opinione sugli Angeli. Ebbene: il 92% degli intervistati ha risposto che gli Angeli sono una "invenzione teologica", oppure sono "figure della superstizione popolare". Dobbiamo dunque supporre che solo 8 persone su 100 credono all'esistenza degli Angeli, in una nazione a prevalente fede e cultura cattolica? Altri sondaggi sulla figura del Diavolo concordano nell'affermare che il 33% degli italiani crede nell'esistenza del Diavolo, contro il 59% che non ci crede.

Credere nel Diavolo è dunque più facile che credere negli Angeli?
Non ci hanno però sempre detto che il Diavolo è un Angelo decaduto?
Credere nella sua esistenza dovrebbe perciò presupporre la corrispondente credenza nell'esistenza degli Angeli!

Note iniziali

Questa dispensa è stata realizzata utilizzando brani di autori diversi al fine di offrire del materiale scelto che presenti una facile consultazione e, nel contempo, un'ampia panoramica riguardante i processi mentali. Non è stata preparata con l'intenzione di offrire del materiale da leggere "tutto d'un fiato" e poi riporlo in qualche scaffale della casa. E' stata invece strutturata per offrire uno strumento di crescita progressiva e costante.

Per correttezza, si è deciso di porre accanto al titolo di ogni capitoletto un numero di riferimento che, utilizzato con i Riferimenti Bibliografici, permette di conoscere la fonte da cui è stato tratto o ispirato. Questo faciliterà i lettori che vorranno approfondire quel dato argomento, e procedere con uno studio più approfondito.

Nelle citazioni che fanno riferimento a versetti della Bibbia, la sigla indica il libro, il primo numero il capitolo ed il secondo numero il versetto. Due numeri, separati da un trattino, indicano il versetto con cui inizia la citazione e quello con cui finisce.

Con i miei migliori auguri per un proficuo lavoro nella grande Vigna del Signore,

Mario Rizzi [mario.rizzi@tin.it]

 

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